Dopo kitchen fairy’s, continua la serie dei cartelli in legno “segna-stanza” (mi è venuto di chiamarli così) dipinti con tempera e letterine cartonate in rilievo. Il soggetto è sempre chiaramente “fatoso”…quindi ecco la una nuova carrellata di fate casalinghe.
Segna-stanza per le tre baby birbe
Segna-stanza per mamma e papà di baby birbe
…dettagli :-)))
Dolcetto o scherzetto???
Magari la nottata porta fortuna quindi tento questo ricco giveaway di pumpkin che scade rigorosamente alle 24.00 del 31/10…ecco il premio…e il link al blog:
http://pumpkinpatchprimitivequiltshoppe.blogspot.com
Nel fine settimana ho provato finalmente il fimo (questo sconosciuto): tanto ho letto e tanto ho visto su questa pasta delle meraviglie che mi è venuta voglia di sperimentarla personalmente.
Questo il risultato: una collana fimosa e morbidosa…stranamente non ho avuto nessun problema, nemmeno nella cottura…il che è un evento eccezionale, dato che con la pasta di sale non ho mai indovinato il modo giusto per essiccarla…w il fimo!!!
bacetti
I gemelli ( e la loro mamma) vanno matti per Little Princess … non so se avete presente la terribile principessina creata da Tony Ross …quella con il vestitino bianco tipo camicia da notte (per chi volesse conoscerla: un click qui ).
Dopo aver visto e rivisto la serie…dopo avere recuperato gli ultimi libretti in circolazione (la versione italiana di Mondadori purtroppo è già fuori catalogo…mah…), e dopo aver comprato un bel quantitativo di gadget su ebay.uk … ecco, dopo questa scorpacciata di Piccola Principessa, dico io, potevamo non avere il nostro personalissimo e fantastico castello…certo che no!
Ecco allora che una mamma un po’ strampalata decide di costruire con i sui tre gemelli (si proprio tre!) di 2 anni un castello di cartapesta, con tanto di guglie, fiori e principessa…Il risultato è un po’ strampalato, ma il lavoro di squadra è stato spassosissimo…
…guardare per credere!
Silenzio: bimbi al lavoro…ssss
e voilà: fronte
retro
e dettagli (questi li ho fatti io, di notte, in perfetta solitudine mentre i piccoli dormivano).
bacetti
Dopo l’arrivo dei bambini le uscite a cena sono diventate davvero eventi eccezionali. Quando si tratta di trovare qualcuno disponibile al babysitteraggio di tre piccoli teneri “tesori” in orario serale mi sembra di dover organizzare lo sbarco sulla luna…e quando tutto è organizzato e sei già con un piede fuori di casa la maggior parte delle volte c’è qualcuno dei sudetti piccoli “tesori” che pensa bene di farsi venire quelle due lineette di febbre..giusto quel che basta per non farti uscire tranquilla…
…dunque dicevo che di uscire a cena negli ultimi due anni se ne è parlato davvero poco…ma come rinunciare al sushi???!!!
Ecco allora che mi è venuta l’ideona: LO FACCIO IO! Devo dire che l’aspetto non è perfetto come quello del ristorante, ma il sapore è proprio quello giusto.
Dopo varie ricerche e tentativi questa è la mia ricetta:
400 g di riso per sushi (si trova in qualsiasi supermercato)
440 ml di acqua (questa è la proporzione acqua/riso per la cottura…poi fate decidere al vostro appetito quanto riso fare e regolate l’acqua di conseguenza)
6 cucchiai colmi di aceto di riso (io lo trovo nei negozi di prodotti bio)
6 cucchiai colmi di zucchero
mezzo cucchiaino di sale
alghe nori (si trovano in qualsiasi supermercato già tagliate a misura)
pesce crudo fresco (io uso quasi sempre tranci di tonno e carpaccio di salmone)
surimi surgelato
avocado
maionese
salsa di soia (normale mi raccomando, perché una volta ho comprato quella dolce che con il pesce è qualcosa di orrendo!)
la preparazione del riso è la parte fondamentale di tutta la ricetta, ecco come mi regolo io: lascio il riso in una ciotola sotto l’acqua corrente in modo che perda tutto l’amido (l’acqua deve diventare trasparente).Metto il riso in una pentola piuttosto alta e lo copro con l’acqua. Chiudo con un coperchio e accendo a fuoco lento (dopo circa 10 minuti dovrebbe bollire…bisognerebbe evitare di aprire la pentola), poi alzo a fiamma viva per altri 5-10 minuti. A questo punto solitamente assaggio e se il riso non è ancora del tutto cotto lascio la pentola coperta per circa 10 minuti con il fuoco spento. Stendo poi il riso su una spianatoia per farlo raffreddare.
Mentre preparo il riso scaldo in un pentolino l’aceto di riso con lo zucchero e il sale fino a quando tutto non sarà sciolto. Quando l’aceto zuccherato e il riso saranno diventati freddi è possibile mescolarli. N.B.Il riso può essere preparato anche il giorno prima, mentre il pesce con le alghe vanno aggiunti all’ultimo.
California maki
Prendo l’alga e la posiziono con la parte lucida verso il basso (il lucido deve rimanere all’esterno del rotolo che faremo). Dispongo sull’alga, piuttosto al centro, una striscia di riso e sopra il surimi intero (2 bastoncini uno infila all’altro),listarelle di avocado e avvolgo il tutto bagnando le due estremità dell’alga in modo che si incollino. .Per arrotolare bisognerebbe usare uno stuoino, io ne ho uno comprato all’Ikea che va benissimo (è una tovaglietta da colazione fatta di cannettine di bambù)..ma spesso mi arrangio anche senza. Tagliare il roll a fettine (spesse circa 2-3cm) con un coltello molto affilato e con la lama bagnata. Ah !..anche dimenticavo quando si tocca il riso le mani devono essere umide per evitare che si appiccichi.
I maki si possono realizzare solo con riso e striscette di salmone o con riso e avocado o riso e tonno…o mischiando a piacimento…insomma come vi pare seguendo sempre i procedimento dei California (in genere per i machi semplici divido l’alga a metà, per i California la uso intera)
Nigiri
io le palline di riso per i nigiri proprio non le so fare…o sono troppo molli o troppo dure..insomma le ho provate tutte, ma erano sempre orribili da vedere..mah! quindi per fare prima (e qui i giapponesi d’hoc si metteranno le mani nei capelli) prendo un po’ di pellicola, al centro metto un rettangolino di pesce e sopra una cucchiaio di riso, avvolgo il tutto a mo' di pallina e metto in frigorifero almeno un’oretta…così le mie palline di nigiri oltre a essere buone sono anche belle da vedere!
Quindi tocco finale dispongo il tutto in un piattone bianco tipo pizza…bacchettine…ciotoline con la soia…
…..どうぞお召し上がりください
…..ossia doozo omeshi agari kudasai…ossia BUON APPETITO!!!!
Questo è il risultato di sabato sera….
bacetti
Era davvero tantissimo che non mi cimentavo con tempere e pennelli…così quando ieri mi è passata per le mani questa sagoma di legno (per dovere di cronaca comprata in una splendida domenica all’hobby show di Milano con la mia amica Elena) mi è venuta l’ispirazione…il soggetto…tanto per cambiare una fatina!!!
baci
Un agendina ricoperta semplice semplice con tanto di matita e portamatita!!!!l Una vera chicca , soprattutto perché è stato uno dei miei primi lavori dopo la mia lunghissima “pausa maternità” e quindi, anche se è tutt’altro che perfetta, ci sono particolarmente affezionata …l’ho realizzata insieme alla bravissima e pazientissima Roberta al corso Artare di Simona!
À bientôt
Qualche tempo fa mi è passato per le mani un libretto davvero invitante (di cui purtroppo non ricordo il titolo e….ovviamente neppure l’autore) su come realizzare libri per bambini, mischiando tecniche e materiali differenti. L’idea naturalmente mi ha catturato e mi sono messa all’opera. Ho utilizzato di tutto dalle mollette di legno per il bucato, stuzzicadenti, feltro (non poteva mancare!!!!), cotone sintetico, lana,…
Ecco che cosa ne è venuto fuori…
…l’effetto mi sembra un mix tra scrap e libri sensoriali per i più piccoli…
Nella nostra top ten casalinga di letture pre-nanna è ai primissimi posti!!!!
“Zampetta Fildilana e la storia di un maglione”
Lunedì: zampetta fu tosata.
Martedì: la lana fu lavata
Mercoledì: la lana fu pettinata
Giovedì: la lana fu filata
Venerdì: la lana fu colorata
Sabato: la lana fu lavorata
Domenica Zampetta Fildilana si infilò il maglione…
Eccomi qui a scrivere il primo post sul mio blog…la grafica al momento è un po’ artigianale ma vedremo di migliorare!
Oggi tempo di pioggia e piuttosto freddo…l’autunno è decisamente arrivato e quindi cosa c’è di meglio del FELTRO per scaldare la giornata!!!! Ho scoperto questo caldissimo tessuto da poco, ma è stato subito amore a prima vista…soprattutto per me che con il cucito proprio non vado d’accordo.
Il bello di quando uso il feltro è che i miei punti imperfetti diventano magicamente allegri ghirigori…ed ecco che nascono orsetti, fiori, foglie e tenerissime fatine…
Oggi voglio presentarvi la fatina Trillina…è nata qualche tempo fa tra le rose del nostro giardino, vicino all’orto, proprio di fronte alle zucchine e all’insalata… adesso abita su una mensola della cucina, si gode tranquilla il panorama dall’alto e soprattutto controlla che i bimbi di casa mangino sempre le verdure che hanno nel piatto!
Baci
